My Bookshelf
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In questa rubrica vi parlerò dei libri che ho letto negli
ultimi mesi (e che mi sono piaciuti), che sto leggendo, o che voglio
assolutamente leggere.
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Hola
people! :D
Lo
so, è da un sacco di tempo che non mi faccio vedere, ma sono stata una
settimana al mare senza internet e quindi ho poi dovuto
recuperare il tempo perso!
Anyway,
eccoci al primo appuntamento con la rubrica “My Bookshelf”, in cui vi parlerò dei libri che ho letto in questi
mesi (e che mi sono piaciuti, obviously) e che sto leggendo.
Vorrei
iniziare con il libro che mi è piaciuto di più, che mi è entrato nel cuore e
che mi ha lasciato con mille interrogativi.
“La solitudine dei numeri primi”
Casa editrice: Mondadori Editore
Prezzo: €13,00
Pagine: 304
Trama:
“Alice è una bambina obbligata dal padre a frequentare
la scuola di sci. È una mattina di nebbia fitta, lei non ha voglia, il latte
della colazione le pesa sullo stomaco. Persa nella nebbia, staccata dai
compagni, se la fa addosso. Umiliata, cerca di scendere, ma finisce fuori pista
spezzandosi una gamba. Resta sola, incapace di muoversi, al fondo di un canale
innevato, a domandarsi se i lupi ci sono anche in inverno.
Mattia è un bambino molto intelligente, ma ha una gemella,
Michela, ritardata. La presenza di Michela umilia Mattia di fronte ai suoi
coetanei e per questo, la prima volta che un compagno di classe li invita
entrambi alla sua festa, Mattia abbandona Michela nel parco, con la promessa
che tornerà presto da lei.
Questi due episodi iniziali, con le loro conseguenze
irreversibili, saranno il marchio impresso a fuoco nelle vite di Alice e
Mattia, adolescenti, giovani e infine adulti. Le loro esistenze si
incroceranno, e si scopriranno strettamente uniti, eppure invincibilmente
divisi. Come quei numeri speciali, che i matematici chiamano "primi gemelli":
due numeri primi vicini ma mai abbastanza per toccarsi davvero.”
Fonte: Amazon
Parere
personale:
Mi
sento un'idiota a non aver mai letto questo libro (ho sempre pensato che
parlasse di Matematica lool), perché mi è davvero piaciuto tantissimo.
Penso
che dovrebbe un must, tutti dovrebbero leggerlo almeno una volta nella
vita, anche se non è il proprio genere preferito, perché ti lascia dentro un
miscuglio di emozioni diverse che ben pochi libri riescono a creare.
Che
dire di Paolo Giordano?
Di
solito non leggo autori italiani (ho scoperto questo libro mentre facevo i
compiti di Italiano lol), ma Giordano merita tantissimo,con la crescita dei
personaggi migliora il modo di scrivere e i pensieri diventano sempre più
complessi e profondi, inoltre, riesce a trasmettere la tristezza di Alice e
Mattia in due modi diversi, cosa che mi ha davvero colpito.
Le
descrizioni sono ottime e anche le scene più “forti” sono trattate con molta
delicatezza, ma rimangono allo stesso tempo vere e dure.
Devo
dire che in alcuni pezzi mi ha ricordato un po' John Green, forse per lo stile
un po' “parlato”, cosa che amo.
Non
dimentichiamoci dei personaggi!
Entrambi
crescono e molto, così come i loro problemi iniziali peggiorano per uno dei
due, sono descritti benissimo, al punto che non mi sembra di parlare di personaggi
immaginari, ma di vere e proprie persone. Devo dire che all'inizio
preferivo Alice, ma poi da metà libro ho iniziato ad odiarla, mentre ho
preferito l'evoluzione del personaggio di Mattia.
L'unica
pecca che inizialmente mi ha fatto storcere un po' il naso è che avrei voluto
più capitoli sull'adolescenza di Alice e Mattia, invece di arrivare subito
all'età adulta.
Lo
consiglio assolutamente.
Passiamo al secondo libro che ho letto in questo
mese:
“Città di carta”
Autore: John
Green
Casa editrice (ITA): Rizzoli
Prezzo: € 14,00
Pagine: 391
Trama:
“Quentin Jacobsen è sempre stato
innamorato di Margo, fin da quando, da piccoli, hanno condiviso un'inquietante
scoperta. Con il passare degli anni il loro legame sembrava essersi spezzato,
ma alla vigilia del diploma Margo appare all'improvviso alla finestra di
Quentin e lo trascina in piena notte in un'avventura indimenticabile. Forse tra
di loro tutto ricomincerà. E invece no. La mattina dopo Margo scompare
misteriosamente.Tutti credono che si tratti di un altro dei suoi colpi di
testa, di uno dei suoi viaggi on the road che l'hanno resa leggendaria a
scuola.Ma questa volta è diverso. Questa fuga da Orlando, la sua cttà di carta,
dopo che tutti i fili dentro di lei si sono spezzati, potrebbe essere
l'ultima.”
Fonte: Wikipedia
Parere
personale:
Come
tutti i libri del caro vecchio(?) John, anche Città di carta è uno di
quelli che lascia un grossa impronta sulla tua vita e mi è piaciuto molto.
Che
dire?
È
bello. John Green ha un non so che per le citazioni geniali e profonde, che ti
entrano dentro. I personaggi sono particolari, ognuno diverso dall'altro e,
soprattutto, ben descritti.
Oltre
a tutte le altre mille sensazioni che trasmette, ti lascia con un bel mistero: che
fine ha fatto Margo?
E
Quentin innamorato pazzo della ragazza, insieme a suoi fantastici amici (voglio
anch'io degli amici così ;ww;), inizierà ad indagare, trovando indizi che
non erano veri indizi e pensando a ciò che aveva detto Margo su le città
di carta.
Mi
è davvero piaciuta, appunto, la cosa delle città di carta e delle persone di
carta e l'ho trovata molto profonda.
L'unica
pecca è che secondo me assomiglia un po' troppo a Cercando Alaska. :c
Ma
comunque, ovviamente, lo consiglio vivamente!
(Okay,
questa recensione ha fatto davvero schifo xD)
Ora
passiamo, invece, ai libri che sto leggendo!
Il
primo:
“Il seggio vacante”
Autore: J.K.
Rowling ❤️
Prezzo: € 18,70
Pagine: 553
Trama:
“A chi la visitasse per la prima
volta, Pagford apparirebbe come un’idilliaca cittadina inglese. Un gioiello
incastonato tra verdi colline, con un’antica abbazia, una piazza lastricata di
ciottoli, case eleganti e prati ordinatamente falciati. Ma sotto lo smalto
perfetto di questo villaggio di provincia si nascondono ipocrisia, rancori e
tradimenti. Tutti a Pagford, dietro le tende ben tirate delle loro case,
sembrano aver intrapreso una guerra personale e universale: figli contro
genitori, mogli contro mariti, benestanti contro emarginati. La morte di Barry
Fairbrother, il consigliere più amato e odiato della città, porta alla luce il
vero cuore di Pagford e dei suoi abitanti e la lotta per il suo posto
all’interno dell’amministrazione locale è un terremoto che sbriciola le
fondamenta, che rimescola divisioni e alleanze. Eppure, dalla crisi totale,
dalla distruzione di certezze e valori, ecco emergere una verità spiazzante,
ironica, purificatrice: che la vita è imprevedibile e spietata, e affrontarla
con coraggio è l’unico modo per non farsi travolgere, oltre che dalle sue
tragedie, anche dal ridicolo.”
Fonte: Amazon
Parere
personale:
Mi
hanno regalato questo libro circa due anni fa, ma all'epoca(?), forse perché
ero abituata ad uno stile diverso della Rowling, dopo le prime venti pagine,
l'avevo abbandonato.
Ma
l'altro ieri, presa dalla noia, ho deciso di riprenderlo e così l'ho
ricominciato. Lo sto divorando (di solito impiego 1/2 giorni a leggere un libro
D:), davvero, anche se ci sono alcuni pezzi un po' pesantucci lol.
Devo
dire che la mia regina è riuscita a colpirmi positivamente anche questa volta!
La
morte di Berry Fairbrother e dei suoi amici/nemici sono riusciti del tutto a
trascinarmi nella loro vita e nelle strade di Pagford.
Le
descrizioni sono come al solito ottime e i personaggi sono davvero ben
caratterizzati.
Sono
ancora all'inizio, quindi non riesco a dirvi di più, ma mi sta davvero piacendo
tanto e non vedo l'ora di vedere la serie tv che faranno (made BBC! *^*)!
Magari
quando lo finirò, farò una seconda recensione per potervene parlare meglio!
E
ora l'ultimo libro.
Lo
so che all'inizio ho scritto che avrei parlato di libri che mi sono piaciuti,
ma non importa, perché vi dovrete sorbire anche la "recensione" di un
libro che sto odiando da morire.
Ladies and gentlemen, ecco a voi ...
“ALÉXANDROS”
Il figlio del sogno
Autore: V.M.
Manfredi
Prezzo: € 9,50
Pagine: 287
Trama:
“La bellezza del suo viso ci è stata tramandata dallo scultore
Lisippo. Le sue imprese le ha raccontate la Storia: un impero sconfinato, dal
Danubio all'Indo, difficile da immaginare, impossibile da credere. Ma chi era
davvero Alessandro, il giovane re macedone che, nel IV secolo a.C. concepì il
disegno della conquista del mondo intero, per poi morire, come Cristo, all'età
di trentatré anni? Il figlio del sogno , primo capitolo di una saga esaltante e
avvincente, ci narra di un uomo che fu considerato un dio, dei suoi sogni
ardenti, delle passioni violente che lo consumarono fino a distruggerlo. E ci
svela anche una Grecia mai vista, una civiltà che, pur nota, appare oggi
sconosciuta e affascinante.”
Fonte: Amazon
Parere
personale:
Non
mi piace. Non mi piace.
Non
lo consiglierei neppure al mio peggior nemico.
Non
voglio offendere Manfredi, ci mancherebbe, ma questo libro, almeno per una
della mia età, è estremamente noioso, è davvero troppo storico e ogni
volta che compare Alessandro Magno vorrei prenderlo a schiaffi, è così insopportabile
che mi chiedo come faccia a piacere ai suoi amici.
Inoltre,
penso che sia anche un po' troppo oggettivo, il fatto che sia in terza persona
non conta (anche La solitudine dei numeri primi lo è) e per questo non
riesci a farti piacere quasi nessuno dei personaggi.
E
mi aspettano ancora gli altri due libri della saga, davvero, non perdonerò mai
la mia insegnante di Storia per avermi costretta a leggerlo.
Non
ho nient'altro da dire su questo libro (visto che sono ancora a metà), ma credo
che il mio parere non cambierà.
IMPORTANTE: Io non sono nessuno, sono solo una ragazza a cui
piace leggere, scrivo solo la mia opinione personale e voi potete benissimo
essere e non essere d’accordo con me.
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Spero
che come prima "recensione" vi sia piaciuta!
Fatemi
sapere che cosa ne pensate di questi libri nei commenti, se li avete letti o se
vi piacerebbe leggerli!
See
you soon ❤️
P.s.
Quanti di voi stanno fangirlando per i Teen Choice Awards?! Io, ieri sono
rimasta sveglia fino alle quattro del mattino per guardarli!
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